La rendita catastale è il valore attribuito dal catasto alla capacità di generare reddito da affitto di una determinata unità immobiliare. Ma da che cosa è composto? E quali sono le differenze con la rendita dominicale?
Rendita catastale
Come già anticipato, la rendita catastale è il valore attribuito dal catasto alla capacità di un’unità immobiliare di generare del reddito dalla locazione. Si tratta di un valore molto importante poichè, a tutti gli effetti, è la base di calcolo per le imposte patrimoniali che gravano sulla casa. Moltiplicata per un dato numero (il coefficiente di moltiplicazione) la rendita catastale diventa il valore fiscale o catastale, ovvero la base imponibile su cui poi si pagano le imposte sulla compravendita (e non solo, come nel caso di alcune successioni e donazioni).
Rendita dominicale
La rendita dominicale è la capacità teorica di generare reddito di un terreno non edificabile. Tale valore di rendita è il prodotto di una tariffa dominicale, moltiplicata per il numero di ettari in cui è composto il terreno: per sua natura, si tratta altresì di un valore astratto, che è scarsamente legato all’oscillazione dei redditi di mercato. La rendita in questione viene determinata secondo tariffe che costituiscono la quota dominicale del reddito medio ordinario ritraibile dai terreni nell’esercizio delle attività agricole, al netto delle spese di conservazione del capitale fondiario. Si tratta pertando di una rendita da terreno, che andrà a formare il monte di reddito su cui si applicherà la solita Irpef per scaglioni.
Ottimo articolo…molto chiaro!